Il progetto è realizzato dall’ONG Sos Missionario che da tantissimi anni lavora in Uganda serietà, professionalità ed umanità insieme all’ONG ugandese TDA. Mondo Solidale e la cooperativa Shadhilly hanno da poco avviato la collaborazione col Sos Missionario in un settore di attività specifico: il sostegno alla produzione e all’esportazione di caffè11. Ad agosto 2012 è stato realizzato un primo viaggio per lo studio di fattibilità e l’avvio delle relazioni con i produttori ugandesi. L’obiettivo finale, per tutti, è quello di contrubuire al miglioramento delle condizione di vita degli abitanti dei distretti di Luwero e di Kamwenge (Uganda). Il progetto nasce su iniziativa e richiesta del partner ugandese.
Partner ugandese: TDA (Tweyanze Development Agency) è una realtà ben radicata nel territorio del distretto di Luwero (circa 100km a nord di Kampala), organizzata come una unica organizzazione ma divisa in “branches”, che pur riconoscendosi in TDA e nel suo direttivo, hanno una autonomia propria legata al territorio e al contesto in cui operano.
Situazione di partenza: L’Uganda è uno dei maggiori produttori ed esportatori mondiali di caffè, ovviamente anche qui, grandi compagnie e multinazionali la fanno da padrone, e i benefici di questa produzione che arrivano ai coltivatori, sono a dir poco esigui. Uno dei motivi principali sta anche nel fatto che i coltivatori vendono tradizionalmente le bacche mature del frutto, o al massimo le bacche essiccate, ricavandone come detto veramente poco perché gran parte del valore che il “caffè verde” (caffè pronto all’esportazione) assume, deriva dalle fasi di trasformazione dalla bacca matura appunto al caffè verde. Queste lavorazioni vengono gestite, o direttamente dalle grandi compagnie o da intermediari locali che, con il minimo sforzo, realizzano i maggiori guadagni.
Durante il viaggio per lo studio di fattibilità il primo obiettivo è stato quindi quello di far comprendere questa cosa ai coltivatori, e proporgli l’eventualità di essere loro stessi a curare anche il processo di trasformazione del caffè. Passare da un caffè “naturale”, che deriva dalle bacche essiccate, ad un caffè “lavato”, che deriva dalle bacche fresche, di miglior qualità e prezzo. Passare dalla vendita delle bacche alla vendita del caffè verde, assumendo l’onere della trasformazione ma anche il valore aggiunto conseguente. La proposta, seppur con qualche perplessità legata soprattutto alla consuetudine, è stata accolta con interesse ed entusiasmo. Si sono riscontrato alcune conoscenze e competenze, all’interno dei gruppi, che saranno sicuramente utili nel seguito del lavoro.
C’è molto lavoro da fare e gli aspetti determinanti e delicati da affrontare sono stati e saranno in futuro:
- la formazione dei soci coltivatori coinvolti, formazione relativa alla cura delle piante, al processo di trasformazione, in generale all’ottenimento di un prodotto di buona qualità e alla consapevolezza dei vantaggi che il coltivatore può trarre da questa migliore qualità;
- l’acquisizione di macchinari di base e l’identificazione di strutture minime, per realizzare il processo di trasformazione e per lo stoccaggio del caffè;
- la gestione e l’organizzazione dei vari gruppi, gestione delle fasi decisionali condivise, dei contratti di impegno, del prefinanziamento; organizzazione e suddivisione del lavoro per raggiungere gli obiettivi identificati
- la gestione della fatturazione e più in generale delle relazioni economico/commerciali, la gestione dell’esportazione sia logistica che burocratica.
Il ruolo centrale è sicuramente di TDA nella gestione e organizzazione dei soci e del loro lavoro. Cosa possiamo fare noi (Shadhilly, Mondo Solidale, Sos Missionario)? Aprire a questi produttori una finestra verso un mondo e delle opportunità nuove e reali, che ora sta anche a loro coglierle; garantire l’acquisto di una parte della loro produzione, piccola parte ma comunque importante e certa; possiamo infine portare la loro voce e le loro speranze fuori dei confini ugandesi, raccontare le loro storie e condividere il motto scritto sui volantini di TDA “no surrender, no retreat”: nessuna resa, nessuna ritirata.